Nella sezione Varoli, inaugurata al primo piano del museo negli anni ’90, le opere del maestro: i popolari e inquieti mascheroni in cartapesta fatti per la sagra della Segavecchia e raffiguranti personaggi cotignolesi catturati in un periodo di grande povertà, quello dell’immediato dopoguerra, la ritrattistica (grafica, pittorica e scultorea), i nudini, gli autoritratti e altri piccoli quadri intimi e felici nel gesto impetuoso e quasi stenografico del pittore che li abbozza velocemente e cattura, con pennellata infuocata e spadaccina a scuoterli e farli vibranti, e poi alcuni altri dipinti di maggiori dimensioni e noti come il “Ritratto della pittrice (Olga Settembrini) ” e “Il ritratto del padre con le vesciche”. E ancora sculture in ferro battuto, disegni su pietra litografica, pupazzi, sculture in legno e terracotta, ceramiche e disegni dove ancora il volto, gli sguardi e il segno la fanno da padroni.