La maschera e il volto sono i due mondi, estremi e vicini, che entrano qui in cortocircuito: intorno a questo incontro e sovrapposizione, si ramifica il progetto del fotografo Marco Zanella; qualcosa di imprendibile che ha a che fare con l’esplorare l’identità di un luogo, per quanto incerta, e pericolosa anche, possa risultare questa parola, troppo spesso usata per separare o segnalare qualcosa che si pensa immutabile.

Una mappa, più o meno segreta o misteriosa, scritta sulle facce delle persone.

E dalle grandi teste di cartapesta che raffigurano perdigiorno e personaggi noti a tutto il paese, maschere fatte da Luigi Varoli nell’immediato dopoguerra e conservate al museo – che ancora oggi ispirano e muovono i laboratori della Scuola Arti e Mestieri/La Fabbrica della Cartapesta – ai ritratti di cotignolesi d’oggi, realizzati nel corso degli ultimi due anni durante la sua residenza cotignolese, il fotografo appartenente al collettivo Cesura, ha cercato e fatto affiorare risonanze, storie, mancanze, fantasmi e geografie di un paese di provincia.

Luoghi, persone e cose. Animali e paesaggi. Una specie di selvatichezza resistente.

Uno sguardo e indagine sul presente che finisce inevitabilmente per occuparsi di memoria, rilanciandola, e prendendosene cura, ancora. Portandola nel futuro.

Una coltivazione.

E una documentazione visiva e antropologica che diventa perciò, non solo testimonianza di nuovi punti di vista e modi di vedere, ma vera e propria trasformazione possibile, bellezza riscoperta e ferita aperta.

Una selezione di questo lavoro, che parte dalla “Ruscaia”, il gruppo di maschere del Museo civico Luigi Varoli per arrivare ad alcune facce di persone colte in varie situazioni e momenti, prenderà una forma pubblica, visibile da domenica 13 dicembre, attraverso una serie di manifesti e affissioni lungo le strade, i muri e gli edifici del centro; una mostra, una processione di sguardi, una galleria che ci guarda a sua volta riallacciandosi anche all’altro progetto di museo all’aperto, quel Dal museo al paesaggio che è percorso punteggiato da muri dipinti capace di disegnare una mappa di storie che dal centro porta nelle campagne e lungo l’argine del fiume.

Finestre del tempo e dello spazio.

Facce fa parte di “Prospettive. Visioni nella città tra memoria e futuro” un progetto in rete, sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna, del Museo civico Luigi Varoli Comune di Cotignola con associazione culturale Selvatica, in collaborazione con il Sistema culturale di Calderara di Reno, Adiacenze e il Comune di Spilamberto.
Conad Cofra

La mappa dei manifesti si compone di venticinque immagini distribuite lungo un percorso che si sviluppa lungo le vie centrali di Cotignola dal 13 al 31 dicembre 2020:

1 – Via Matteotti (tratto compreso tra Piazza Vittorio Emanuele II e via Dal Rio)
2 – Via Pascoli (sottopasso pedonale e Parco della Resistenza)
3 – Corso Sforza (vetrina a fianco del Museo Varoli)
4 – Via Cairoli (tratto compreso tra Palazzo Sforza e la Scuola Arti e Mestieri)
5 – Via Rossini (a fianco di Casa Varoli)
6 – Via Roma (ex Cinema Modernissimo)
7 – Via Canossa (a fianco delle Scuole Elementari)