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Accanto all’opera Azzimo 41, entrata a far parte della collezione permanente del Museo, saranno esposte fino al 26 gennaio 2025, presso Palazzo Sforza, altre opere di Matteo Lucca, tra cui una scultura di pane realizzata per l’occasione. 

Nella visione di Lucca l’arte è possibilità di incontro, è tempo di dialogo e di condivisione. È ascolto partecipe dell’altro. Sono probabilmente queste le costanti più significative della sua ricerca artistica che lo hanno portato a una visione del fare arte che va oltre a una dimensione strettamente individuale, dove l’arte diventa occasione preziosa per fare comunità e per riflettere insieme ad altre persone sulle grandi questioni della vita. Molte delle sue opere, infatti, nascono da un’azione comunitaria e performativa, dove la sua intuizione e creatività vengono intenzionalmente declinate al plurale, quasi non ritenesse possibile un agire artistico al di fuori di un affascinante e sempre nuovo processo collettivo. Verrebbe da dire che è questa la dimensione più vera e significativa di tutto il suo lavoro: il coinvolgimento dell’altro, dove l’opera d’arte – o il risultato finale di questa azione partecipativa – chiede che l’artista si faccia in qualche modo da parte per far emergere innanzitutto la relazione che è avvenuta tra lui e il pubblico e tra le persone. In definitiva, si potrebbe affermare che al centro del suo lavoro c’è sempre un’attenzione rivolta agli uomini e alle donne che incontra lungo il proprio percorso. Ciò che gli interessa maggiormente, come l’artista stesso mette in evidenza quando gli si chiede di parlare della propria arte, è la relazione che può instaurare nei confronti di tutti coloro con cui entra in dialogo, perché chi partecipa ai processi creativi da lui proposti è quasi uno strumento nelle sue mani, se non addirittura “le sue mani”. 

All’inaugurazione, dopo i saluti istituzionali, interverranno Massimiliano Fabbri, Direttore del Museo Baracca di Lugo e ideatore del progetto Selvatico all’interno del quale ha preso avvio l’opera Azzimo 41, Giovanni Gardini curatore della mostra, l’artista Matteo Lucca e Cristina Tassi che inquadrerà la storia della comunità ebraica a Cotignola durante la Seconda Guerra Mondiale. 

A seguire brindisi natalizio.