Collettivo FX | Via Gaggio, Budrio, 2017

Un’altra opera si aggiunge al progetto “Dal museo al paesaggio”, nato per raccontare la storia del paese attraverso la realizzazione di murales. Giovedì 4 e venerdì 5 maggio 2017 gli street artists del Collettivo FX hanno fatto tappa a Cotignola con il progetto La Madonna dell’Adesso . Scopo di questo viaggio è raccogliere le storie delle Madonne e relative iconografie popolari e dipingerle con una declinazione attuale in collaborazione con il territorio.

Il Comune di Cotignola ha risposto all’appello lanciato su scala nazionale dal gruppo reggiano, commissionando e sostenendo la realizzazione della Beata Vergine del Buon Consiglio di Budrio

Si tratta di un viaggio che parte da Tunisi per arrivare a Bolzano durante e attrverso il quale il gruppo di street artists incontra comunità o contesti che hanno un legame con la storia specifica di una Madonna. La Vergine è infatti figura popolare che accomuna narrazioni e situazioni che travalicano il significato religioso della stessa entrando direttamente nell’immaginario collettivo. Dall’incontro e confronto con i diversi contesti locali nasce in ogni luogo visitato un murales che ha come obiettivo quello di provocare una riflessione su quale valore, funzione, significato, possa avere oggi per quella comunità la propria Madonna.

Per gli artisti del Collettivo FX non è la prima volta a Cotignola: nel 2014 hanno trasformato una vecchia cabina Enel in un Distributore non automatico di coraggio , raffigurando i volti dei quattro Giusti cotignolesi, Luigi e Anna Varoli, Vittorio e Serafina Zanzi, dei sette Martiri del Senio, fucilati dai nazisti nell’ottobre del ’44, del partigiano Leno Casadio e del prete Don Stefano Casadio, che liberarono Cotignola con l’operazione “bandiera bianca”, e del giovane partigiano Esiodo Rava. Nel 2015 invece, con il progetto Dietro ogni matto c’è un villaggio , hanno percorso quasi l’Italia intera raccontando e facendosi raccontare storie e conoscendo paesi.

A Cotignola hanno rappresentato i personaggi più folkloristici del paese immortalati dall’artista Luigi Varoli nelle sue straordinarie maschere di cartapesta.

Dalle parole del Collettivo FX che spiega questo suo nuovo progetto a tappe che ha attraversato l’Italia facendo della street art uno strumento culturale e sociale, inclusivo e riqualificante, di incontro e ascolto dei luoghi e delle persone che questa geografia e provincia abitano:

La scelta della Beata Vergine è data dal particolare legame che questa figura religiosa ha con il territorio: difatti episodi reali o mitologici ne hanno trasformato il nome e creato un rapporto fortissimo con il popolo. La Madonna in molti casi rappresenta la Fede ma prima ancora il popolo stesso. Della Tosse, della Confusione, dell’Umiltà, delle Galline, della Sanità, della Scarpetta, sono alcuni esempi di come le comunità hanno moltiplicato e modificato la Beata Vergine associandola ad episodi di vita, avvenimenti reali e leggendari del passato, che rendono la Madonna una “conseguenza” della comunità e non solo della religiosità.

L’obbiettivo di questo progetto non è solo celebrare la Madonna (ad occuparsi di questo ci sono Luoghi ed Enti ben più importanti di noi) ma ragionare non solo sul passato ma anche sul presente rispondendo ad una semplice domanda: “Da cosa ci deve proteggere oggi la Vostra Madonna?”. Il risultato sarà, come da tradizione, un dipinto murario, che rappresenterà, come da tradizione, la comunità, ma, a differenza della tradizione, non celebrerà il passato ma rifletterà sul presente.

“La Madonna già pronta” è il soprannome dato al murale realizzato dal Collettivo: l’opera è nata da un incontro tra gli artisti del gruppo reggiano, una rappresentanza della comunità budriese e i ragazzi richiedenti asilo accolti nella frazione.“ La Madonna già pronta” perché a ispirare il murale è stata una stampa del 1858 pubblicata nel libro Budrio di Cotignola. Una comunità fra storia e cronaca  di Stefano Staffa. L’immagine della Beata Vergine del buon consiglio è stata arricchita grazie ai racconti dei ragazzi migranti, che alla domanda “Da dove venite?” hanno raccontato e disegnato il lungo viaggio percorso prima di arrivare a Cotignola. La pittura del murale è stata realizzata a più mani e ha visto la partecipazione attiva dei migranti.

< torna alla mappa