Un progetto site-specific di Nero/Alessandro Neretti

Sabato 15 luglio, nel cortile della Casa-Studio di Luigi Varoli a Cotignola, inaugura un nuovo allestimento permanente, figlio di un progetto lungo un anno, che ha portato l’artista Nero/Alessandro Neretti a immaginare e produrre un bestiario fatto da una serie di piccole sculture in ceramica, pietra e ferro; un bestiario giocoso che ha preso forma dal dialogo con questo luogo e con la poetica del grande artista cotignolese, innescando un cortocircuito con le opere e i reperti raccolti negli anni dal maestro, dentro e intorno alla sua casa, a trasformarla in una sorta di museo all’aperto in cui antico e moderno convivono fino a sovrapporsi e confondersi.
Una stratificazione di segni, storie e frammenti sparsi che ha finito per identificarsi perfettamente con quelle che sono le atmosfere di uno dei posti più belli e magici, e densi di arte e storia, del paese.
Una casa che trae origine da un importante passato (la famiglia Attendoli-Sforza) e che diventerà, soprattutto, lo studio di Luigi Varoli, con le opere dell’artista che si accumulano, affacciano, escono e traboccano fino ad abitare il giardino, trasformandolo, insieme alla casa stessa, in un romantico e misterioso archivio, camera delle meraviglie bambine e di campagna in cui sculture abbozzate e non finite si mescolano e innestano sia a reperti archeologici che a frammenti recuperati dai bombardamenti e dalla distruzione di Cotignola avvenuta durante i lunghi mesi del fronte sul fiume Senio. Un archivio sentimentale in cui confluiscono altri pezzi sparsi, chincaglierie e cose da niente conservate e tenute, collezione di piccole meraviglie, di ricordi e stupori raccolti come a voler contrastare la distruzione del mondo. Contro la dispersione e l’oblio. Avamposto di bellezza sperduto nella provincia più profonda.
E, dentro a questa foresta di storie, cose, pietre e memorie, un’installazione permanente e diffusa in tutto il giardino, dello scultore e ceramista Nero, attiva ed innesta un secondo sguardo che gioca, triangola e si mimetizza con queste presenze, rilanciandole e amplificandole per risonanza e affinità, contrasti e divergenze; aggiungendo e stratificando poi, in maniera sensibile e divertita, un suo piccolo esercito di mostri bambini, che ci invita a scovare tra le rocce e gli anfratti, le nicchie e i pilastri, e i muri di mattoni faccia a vista, tra lastre, vasche, pozzi e lapidi, pezzi di colonne e capitelli, lucertole, rocce e rampicanti. Occhi ovunque che ci guardano. Sfingi e gorgoni. Serpenti.
Ecco altri draghi e teschi, pigne e basamenti finto antichi; e poi spiriti e fantasmi, lupi, cani, gatti e civette a fare della casa un posto ancora più magico, da scoprire ancora, e sempre. Luogo aperto e in movimento che ci chiama in causa, provando a mescolare e confondere le acque con trabocchetti e inganni belli di un medioevo di pura fantasia.

Massimiliano Fabbri


Nero/Alessandro Neretti

Romagnolo, artista visivo, critico osservatore della condizione contemporanea conduce una personale indagine espressiva tesa a esplorare con occhio disincantato e impudente dinamiche e processi socio-politici ed economici, concentrando particolare attenzione sulla sfera della realizzazione individuale e collettiva, del desiderio, del corpo, del simbolo. L’obiettivo finale è la provocazione, la resistenza, l’alternativa al collasso storico e culturale.

Alcuni dei suoi progetti sono stati ospitati da: Biennale Architettura 2023 – Venezia, Gyeonggi Ceramic Museum – Gwangju/Corea del Sud, Mart – Museo di arte moderna e contemporanea – Rovereto, Museum Beelden aan Zee – Scheveningen/Paesi Bassi, MAR – Museo d’Arte Della Città – Ravenna, PAC/Padiglione d’Arte Contemporanea – Milano, Museum of Modern Ceramic Art di Gifu/Giappone.

www.ovveronero.net